Giulia e “il viaggissimo”

Giulia Baronicini cicloviaggiatrice il viaggissimo Luigi Masetti

Nome: GIULIA

Anno di nascita: 1990

Segno Zodiacale: TORO

Tattoo: TRE. Tre papaveri, due fenicotteri e una scritta “saudade”

Lingue parlate: SEI

Descriviti: Sognatrice, Avventuriera, Cittadina del mondo, Determinata, Calma

La Sua Bicicletta: Giulia non è una ciclista professionista, non ha mai fatto gare e non è un’atleta, non si allena tutti i giorni. Giulia non ha un’auto. Usa sempre la bici per muoversi nella quotidianità, usa la bici quando può per viaggiare. Quando viaggia la vive con lentezza, si guarda intorno, parla con la gente, si immerge nei luoghi in cui si trova, mentre riprende e fotografa con la sua macchina fotografica tascabile, col rullino, ed annota ricordi di viaggio su un’agendina, a penna.

COSA HA FATTO

Giulia ha ripercorso le orme di Luigi Masetti, suo conterraneo, primo cicloviaggiatore della storia. È partita da Trecenta, il paesino del Polesine in cui nasce il Masetti nel 1863, ed è arrivata a Chicago per poi tornare indietro.  Ha percorso circa 8 mila km in 5 mesi. Un percorso di massima senza nessuna traccia predefinita, così come senza tempistiche prefissate. Nessuna prenotazione, se non l’aereo, per motivi di visto. Nessun supporto.

“Uno dei miei scopi è quello di dare fiducia alle persone, con un pensiero particolare alle donne, nell’intraprendere un loro viaggio ciclistico, anche metaforico, non necessariamente così lungo e impegnativo; di essere una testimone di come una ciclista di livello amatoriale può mettersi in gioco e andare oltre al semplice viaggiare, aggiungendo una ispirazione, una emulazione o qualsiasi altro stimolo riuscirà ad accendere la personale passione per iniziare un'intima avventura o soltanto una frivola fuga che faccia uscire dalla routine o dalla confort zone di ogni persona.”

Per amplificare i suoi messaggi, la sua attività dopo il viaggio si concentra su eventi, spazi media, compresi quelli radiofonici o televisivi, per promuovere gli aspetti di autostima e fiducia, oggi più che mai messi in discussione, dove la protagonista di tutto il progetto deve restare una bicicletta.

IL VIAGGISSIMO

1893 > 2023: 130 anni dal viaggio di Luigi Masetti, il primo cicloturista al mondo, documentato attraverso le corrispondenze sul Corriere della Sera mentre pedalava dall’Italia all’Inghilterra e, dopo il viaggio in nave attraverso l’Atlantico, negli stati dell’America del Nord. Percorse circa 7 mila chilometri per andare e tornare, senza tenere conto della attraversata atlantica. 

La rievocazione storica e il confronto, dopo oltre un secolo, del lungo viaggio ciclistico è partita il 9 giugno dal piccolo paese di Trecenta nel Polesine rodigino. Di Trecenta era il Masetti e di Trecenta sono i nonni di Giulia, nata nelle vicinanze poco più di trent’anni fa, un’entusiasta della bicicletta come mezzo di trasporto ma soprattutto come strumento che facilita ad entrare in connessione con gli altri. Il percorso, tenendo conto dei radicali cambiamenti della viabilità, ha cercato di essere quanto più fedele all’originale, dedotto dai tanti appunti e dalle pubblicazioni di Masetti, ma soprattutto dal libro interamente dedicato a lui “L’Anarchico Delle Due Ruote” di Ediciclo. 

È stato imprescindibile utilizzare il reticolo delle Eurovelo che, proprio nel 2023, ha scandito il traguardo del venticinquesimo anniversario. L’evoluzione del cicloturismo ha portato a questa straordinaria iniziativa. La rievocazione del viaggio del 1893 sottolineerà come il viaggio di Luigi Masetti sia stata la pietra miliare del cicloturismo.

Proprio il libro è l’ispirazione del progetto: la sua lettura nel periodo del lock-down pandemico ha accentuato i quesiti esistenziale della giovane ciclista. 

“A ripensarci non sono stata io a scegliere il libro, ma il libro ha scelto me - dichiara con grande serenità GiuliaMentre divoravo il libro, mi sono rivista in lui, grazie anche ad alcuni dettagli non necessariamente legati al viaggio e alla bici: parliamo le stesse lingue straniere, abbiamo lavorato negli alberghi, adoriamo viaggiare. E poi l’amore per la bici: in quei tempi, il ciclista si descriveva così (dal Manuale del ciclista – Hoepli – 1910): “Il ciclista è considerato un ribelle alle leggi dell’equilibrio, anche dal punto di vista sociale, come un nemico alla incolumità individuale, anche e soprattutto in senso traslato, come un temerario sovvertitore della pubblica quiete“. Quando terminai il libro mi dissi: “Seguirò le sue orme!". Così in poco tempo ho rimodulato completamente la mia vita e ora sono pronta per un’avventura che durerà non meno di cinque/sei mesi nei quali il mio GPS sarà il libro del Masetti e i miei alberghi Couch Surfing e Warm Showers. Con tenda e sacco a pelo comunque ben fissati al portapacchi della mia bici ci dice Giulia.

Libro Luigi Masetti l'anarchico delle due ruote Ediciclo editore

Il “Viaggissimo” fu il nome che Masetti coniò per identificare qualcosa di veramente estremo per quei tempi. Nel 1892, a 28 anni, si cimentò nel suo primo lungo viaggio in Europa di 3.500 chilometri che gli diede l’ulteriore entusiasmo per il “Viaggissimo” dell’anno successivo, durante il quale raddoppiò la distanza percorsa l’anno prima. Per la storia del cicloturismo va aggiunto che lo stesso nel 1900 si superò, partendo da Milano e andando fino in Marocco, per poi risalire ancora l’Europa fino a Capo Nord e da lì attraversare tutta la Russia zarista, l’Impero Ottomano fino alla sua capitale Costantinopoli, oggi Istanbul, dalla quale tornò in Italia in nave. Il percorso in bicicletta non fu inferiore ai 18 mila chilometri.

Se Masetti fu ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti e incontrò diversi personaggi famosi, come Lev Tolstoj, Giulia ha cercato nella sua avventura del terzo millennio gli elementi consoni a rendere un viaggio un’autentica esperienza di vita, cogliendo gli aspetti sociologici che l’ospitalità volontaria riesce ad offrire e tutte le occasioni impreviste che inevitabilmente il suo procedere le ha offerto. 

Il suo diario settimanale era affidato alle sue pagine social per offrire l’immediatezza del suo avanzare. Ha raccontato gli aneddoti e le belle storie alle quali ha avuto accesso attraverso il suo sorriso. L’aereo ha sostituito la nave, non per risparmiare tempo, ma perché oggi non c’è disponibilità sulla rotta che deve arrivare necessariamente a New York, perché Masetti lì arrivò e da lì ripartì dopo il suo viaggio che lo portò fino a Chicago per seguire, come unico corrispondente italiano e per il Corriere della Sera, la World Columbian Exposition (La Grande Esposizione Universale). 

Il ruolino di marcia di Giulia ha visto un procedere non troppo veloce: mediamente 80 chilometri al giorno, ma senza farsi prendere da frenesie ciclistiche che le avrebbero compromesso la bellezza del procedere lento, assaporando il territorio e il continuo cambiamento del paesaggio. Il 13 luglio è stato un altro punto fermo per il volo da Londra a New York dove ha ripreso a pedalare toccando Albany, Buffalo, Niagara, Lago Erie e Chicago. Qui ha sostato alcuni giorni per ritornare sul luogo dell’’Expo per una sorta di omaggio all’anarchico della bicicletta. Il ritorno a New York si è allungato per arrivare a Washington dove il Masetti incontrò l’allora Presidente Grover Cleveland. L’ufficio dell’attuale presidente Joe Biden era stato avvertito della rievocazione ma, a causa della complicata situazione politica, è stato impossibile organizzare l’incontro.

Il 28 settembre c’è stato il ritorno a Londra dove, ancora sull’Eurovelo che conduce verso la Provenza, ha iniziato il viaggio di ritorno fino a casa.

Masetti utilizzò una bicicletta che verosimilmente pesava 15/20 kg. e che, con il suo carico da cicloviaggiatore, probabilmente raddoppiava o addirittura triplicava il peso. Giulia ha utilizzato la bici gravel in carbonio di Bradley, calibrata sulle sue misure anatomiche. Ai portapacchi ha fissato le classiche borse stagne da viaggio per contenere un bagaglio molto essenziale. Alcune borse per bikepacking hanno completato l’allestimento per avere a portata di mano il necessario durante il giorno. 

I racconti che Giulia ha affidato ai social sono cartoline di quotidianità, considerazioni spontanee di ciò che una giovane donna trova sul suo percorso, con un parallelo sempre presente alle parole di Masetti. Le immagini e i filmati hanno approfondito la realtà e hanno dato maggiore realismo a chi l’ha seguita.

Scopri la bicicletta di Giulia